C’è un luogo a Cittadella dove bambini e bambine dai 5 ai 12 anni possono venire a giocare, divertirsi e crescere in un contesto sano e aperto. E’ uno spazio verde in cui i ragazzi vengono invitati a rotolarsi nel fango e a rincorrere e placcare i propri compagni di gioco, ma tutto nel rispetto delle regole. La magia che sono invitati a provare si chiama rugby ed è possibile praticarlo a S. Maria presso gli impianti del Rugby Club Cittadella.
“Siamo partiti 6 anni fa con il sogno di riportare il rugby a Cittadella dopo tanti anni di assenza – affermano in coro i vertici della dirigenza del club cittadellese – abbiamo pensato subito di farlo partendo dai valori di questo sport: lealtà, coraggio, perseveranza, spirito di gruppo. Gli insegnamenti del rugby prima ancora che campioni fanno delle persone che lo praticano dei veri uomini. È stato quindi automatico decidere di investire soprattutto sui più piccoli, più aperti alle novità e capaci di imparare, perché con quello che impareranno oggi, domani saranno campioni sul campo e nella vita”.
In questi pochi anni di attività il club è cresciuto velocemente e conta oggi più di una cinquantina di giovani atleti tesserati nelle categorie giovanili ma non solo, che ogni settimana scendono in campo per allenamenti e partite con tecnici abilitati dalla Federazione Italiana Rugby.
Lo sport della palla ovale sta coinvolgendo sempre più i ragazzi del luogo e dei dintorni, ma trovano piacere a partecipare in modo attivo alla vita del club anche numerosi genitori, che qui incontrano un ambiente rilassato per quattro chiacchiere in buona compagnia e che investono in prima persona tempo ed energie in volontariato, perché la casa dell’associazione – la club house – sia un luogo di aggregazione sempre più accogliente.
Hai tra i 5 e i 12 anni e sei curioso di provare uno sport diverso dagli altri? Vieni a trovarci per una lezione di prova. Ti divertirai!
Info:
Rugby Club Cittadella
Via San Rocco, s.n.c.
Santa Maria di Cittadella
Www.rugbycittadella.it
Tel 049-9402583
Si ringrazia per la collaborazione Sandra Colbacchin